“SCHEGGE di carta” – Frammenti di storie, aneddoti o curiosità dal mondo dei libri che hanno la caratteristica della brevità. Da leggere nel tempo di un caffè (lungo possibilmente).

Bateman’s, la casa di Rudyard Kipling a Burwash nel Sussex
Tutti i libri sono particolari, ognuno a modo suo ha qualche cosa che lo rende unico. Alcuni, però, si distinguono dagli altri, vuoi che sia per il loro contenuto o per la loro forma, o per la loro storia. Il “Bacone” di cui parliamo oggi durante questa breve pausa caffè è speciale per la sua storia.
Si tratta di: “Essay moral economical and political” di Francis Bacon, filosofo inglese vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600 qui in edizione stampata a Londra nell’anno 1813. Che cosa ha di speciale questo libro? Un ex libris! E non solo…
Nei primi anni del 1900 il “Bacone” viene acquistato da Rudyard Kipling (o a lui donato come potrebbe far credere una dedica di difficile interpretazione datata 1899), il celebre scrittore inglese, autore di “Il Libro della Giungla”, “Kim”, “Capitani coraggiosi” famosi libri d’avventura tanto amati dai ragazzi di una volta. Scopriamo che Kipling non è solo scrittore di successo, è anche un bibliofilo appassionato e possiede una ricca biblioteca. Sul Bacone appena acquistato, lo scrittore appone il proprio segno di appartenenza un grande, originale ex libris che si ispira al Libro della giungla. Il libro sonnecchia nella libreria della casa di Kipling, Bateman’s una dimora del XVII sec nel Sussex, fino al 1936, anno in cui lo scrittore muore.
Quello che accade dopo lo sappiamo da una lettera trovata tra le pagine del libro. Superata l’esitazione iniziale per il timore di leggere parole troppo intime -ma il tempo ha ormai trasformato quel foglietto in un piccolo documento storico- facciamo una scoperta emozionante.
La lettera, datata 22 febbraio 1936, un mese circa dopo la morte di Kipling, è scritta su carta listata a lutto, con l’intestazione della casa e del luogo (Bateman’s-Burwash-Sussex), è firmata da Elsie, la figlia dello scrittore, ed è indirizzata ad una amica di famiglia.
Il testo, tradotto, dice:
“Cara Lady Milner,
Le invio un libro dagli scaffali dello studio del papà ed una spilla di ametista che la mamma indossava spesso. Sono certa che entrambi avrebbero piacere che Lei abbia qualcosa di loro; la sua amicizia ha significato così tanto per essi per molti anni. Sono ancora impegnata duramente nel lavoro ma non sembra che esso abbia lasciato un’impronta sulla quantità delle cose da scegliere e su cui prendere una decisione!. Ho gradito moltissimo la mia visita a lei.
Con affetto, sua Elsie“
Elsie Kipling, quindi, dona quel libro all’amica come ricordo del padre, dedicandoglielo con una accorata lettera manoscritta. Ma la nostra indagine non è finita, ora il nostro interesse si sposta su Lady Milner. E così scopriamo che Lady Milner è la Viscontessa Violet Georgina Milner (1872-1958), personaggio in vista nell’ Inghilterra dell’epoca. Violet Georgina, seconda figlia dell’ Ammiraglio Frederick Maxse, sposa in prime nozze Lord Edward Cecil, figlio del Primo ministro Lord Salisbury. Durante un viaggio in Sud Africa al seguito del marito, incontra il Visconte Alfred Milner, Alto Commissario e Governatore della Colonia del Capo, che in seguito sposa in seconde nozze. Dopo un periodo vissuto in Africa, Lady Milner torna in Inghilterra, rimane vedova e successivamente, nel 1932, alla morte del fratello Leopold, ne rileva l’attività di editore del mensile politico “ National Review”.
Dalla libreria Kipling, a quella di Lady Milner per giungere oggi in Italia. E domani?