Di Porta in Porta: da un’abbazia inglese sino a alla NewYork degli anni ’70, uno strano percorso librario

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Si può passare da un ex-libris inglese di inizi ‘900 alla NewYork degli anni ’70? Certo, basta aprire le porte giuste…

Ex-libris, una storia lontana nel tempo

Se è vero che i libri sono porte su mondi infiniti, gli ex-libris sono di certo almeno finestre. Il loro uso si può far risalire addirittura al regno di Amenophis III in Egitto (1391−1353 BC). Nel medio-evo si ebbe scarsa diffusione ed i segni di appartenenza erano quasi tutti rappresentati da note manoscritte. Solo nel secolo XVIII in Europa questo caratteristico segni di appartenenza si diffuse soprattutto negli ambienti nobiliari ed i primi Ex-libris di fatto riportavano gli stemmi araldici della famiglia di appartenenza. Sono finestre, dicevamo, aperte sulle vite e le storie delle persone che hanno acquistato, conservato e ceduto quei libri. Perché, una volta applicati, diventano parte integrante del libro, eterni come il libro, testimoni della sua vita. Testimoni spesso silenziosi, ma in realtà parlanti per chi ha intenzione di ascoltare.

La dinastia “Foyle”

E’ il caso dell’ex-libris che ritrovai all’interno di un libro scritto dal famoso politico e scrittore (nonché famoso bibliofilo) Samuel Pepys “ Memoires relating to the State of theRoyal Navy of England”  stampato a Londra nel 1690.

Si tratta di un ex-libris molto particolare e piuttosto raro che ha tanto da raccontare. Innanzitutto non è (come d’uso normalmente) stampato su carta, al contrario questo è inciso su pelle con caratteri in foglia d’oro. L’Ex-libris riporta:

“W.A. Foyle – Beeleigh Abbey”

Si tratta dell’ex-libris di William Alfred Westropp Foyle (1885-1963) fondatore insieme al fratello della famosissima catena londinese di librerie Foyle. La loro libreria storica è ancora aperta in Charing Cross Road ed è considerata dal Guinness dei Primati la più grande al mondo. Ha un catalogo con più di 4 milioni di volumi disposti su circa 30 miglia (50Km !!!) di scaffalature. Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943 William Foyle acquista i ruderi di un’antica abbazia, la “Beeleigh Abbey”, un monastero risalente al XII secolo sul fiume Chelmer a Maldon, nell’ Essex.

Trasforma il monastero nella sua biblioteca privata e l’ex-libris in foglia d’oro su pelle arriva proprio da quella sua raccolta, che era considerata la più grande biblioteca privata d’Inghilterra. Dal 1963 (anno della morte di William) al 1999 la biblioteca è gestita dalla figlia Christina (che dirige anche le numerose librerie del gruppo Foyle). Nel luglio del 2000, venuta a mancare anche Christina, l’intera biblioteca privata è stata messa all’asta da Christie’s. In tre giorni la vendita ha fruttato la bella somma di 12.000.000(!!) di sterline. Ad oggi quella di Foyle resta ancora la più importante e ricca collezione privata di libri di sempre nella storia inglese.

Così ecco disegnata una parte della strada percorsa dal nostro Pepys: stampato nel 1690, giunto nel ‘900 nella prestigiosa biblioteca di William Foley, libraio e bibliofilo tra i più importanti della storia inglese, porta con sé l’aspro odore d’inchiostro della stamperia in Fleet Street, Londra 1690 e l’umida impronta del fiume Chelmer che scorre nei pressi della Beeleigh Abbey.

84 Charing Cross Road

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Foyle Library in Charing Cross Road – Wikipedia

Spesso un libro è una “porta” capace di condurci ad altre porte. Così è un attimo scoprire che a Londra la Libreria Foyle, senzaltro la più conosciuta all’estero, si trova in Charing Cross road, una strada nel centro di Londra; L’impresa fondata nel 1903 dai fratelli Foyle ha nel tempo acquisito diverse librerie in Inghilterra e in altri paesi. La sede londinese dal 1906 si trova in Charing Cross Road, prima al numero 135 e poi al numero 119. Quest’anno, 2018, il gruppo Foyle è stata acquisito da Waterstones, mantenendo però il suo prestigioso marchio originario. La “Foyle” non è sola libreria, però, in quella strada. Al contrario Charing Cross Road è una vera e propria via dei librai per l’alto numero di librerie, di cui molte specialistiche e di seconda mano

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La libreria protagonista di “84 Charing Cross Road” in foto originale d’epoca

E tra le tante voglio oggi ricordarne una in particolare. La nostra seconda porta si apre infatti al numero 84 di Charing Cross Road dove esisteva, fino al 1970, una piccola libreria antiquaria specializzata in libri di seconda mano. Niente di particolare se non fosse che questo vecchio negozietto è diventato protagonista di un libro, ormai oggetto di culto nel mondo dei bibliofili e successivamente di un film. Si tratta proprio di “84 Charing Cross Road” di Helene Hanff, americana, scrittrice, sceneggiatrice e soprattutto appassionata lettrice e grande amante dei libri. Il libretto è la raccolta delle lettere che la donna, amante dei i libri “vissuti” e sempre alla ricerca di edizioni particolari, ha scambiato con Frank Doel, commesso de quel negozio per l’acquisto di quei libri usati (soprattutto letteratura inglese), che non poteva trovare nelle librerie di New York. La corrispondenza durò dal 1949 fino al 1969 quando, in seguito alla morte di Doel e alla ristrutturazione dello stabile, il negozio chiuse. Nel 1970 Hanff pubblica le lettere e il libretto ha un grande successo tra i bibliofili; nel 1987 una felice trasposizione cinematografica gli dà nuova fama facendolo diventare “un libro di culto”.

 

Il film, che ha lo stesso titolo del libro, è magnificamente interpretato da Anne Bancroft e Anthony Hopkins ed è uno spettacolo assolutamente consigliato a tutti gli amanti dei libri.

Un percorso lungo più di un secolo ci ha accompagnato partendo da un ex-libris inglese conservato in una antica abbazia, passando per la vita di una scrittrice newyorkese sino a giungere alla visione di un film Hollywoodiano. Quando si aprono le porte dei libri ogni viaggio è un’avventura.

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