“SCHEGGE di carta” – Frammenti di storie, aneddoti o curiosità dal mondo dei libri che hanno la caratteristica della brevità. Da leggere nel tempo di un caffè (lungo possibilmente).
Vi è mai capitato di pensare a quanto può viaggiare un piccolo, semplice libro? E a quante avventure può andare incontro? A volte può percorrere migliaia di chilometri, su e giù per il mondo, entrare ed uscire da case più o meno famose, osservare la vita e le saghe di intere famiglie. Questa è la storia di un libro di favole concepito in Danimarca, stampato a New York, vissuto a Filadelfia e, dopo chissà quale altro girovagare, giunto in un paesino della Germania per poi, da qui, volare in Italia.
Hans Christian Andersen

H.Christian Andersen
C’era una volta… Così comincia il libro che ci porta in un mondo fantastico popolato da soldatini di stagno, ballerinette, piccole fiammiferaie, principesse e brutti anatroccoli… E’ il mondo fantastico creato dalla mente di Hans Christian Andersen. Nato in Danimarca all’inizio del 1800 in una famiglia poverissima, Hans crebbe in un ambiente squallido e degradato, eppure ricco di fantasia. Dal padre, un ciabattino che al lavoro preferiva girovagare per i boschi fantasticando, ereditò l’amore per il teatro e dalla madre, che pure era analfabeta, il piacere di creare e raccontare favole. Nel 1835 pubblica le sue prime fiabe, quelle che lo renderanno famoso in tutto il mondo.
Wonderful stories for children
Nel 1847 le favole, tradotte in inglese, sono pubblicate contemporaneamente a Londra e a New York L’edizione americana esce con il titolo“Wonderful stories for children” ed è un piccolo libro con una copertina impreziosita da una incisione in oro e belle illustrazioni all’interno. Una copia di questo delizioso libretto, non sappiamo quando, prende la via di Filadelfia. E’ un fratello che lo regala alla sorellina: “Lizzie K. Drinker da suo fratello Harry”. Così dice la dedica che ci informa anche che i fratelli abitano a Filadelfia al 1906 di Pine Street.
La saga della famiglia Drinker
Un’accurata e fortunata indagine permette di scoprire che i Drinker appartengono ad una delle famiglie più influenti di Filadelfia. Il primo Drinker di cui si hanno notizie sicure è Henry (1734-1809) importante mercante nel campo delle spedizioni ed importazioni, grande proprietario terriero e, usando un termine moderno, “immobiliarista”. Si occupa, infatti, anche di comprare e vendere fattorie ed estesi terreni ancora selvaggi, su cui in seguito saranno edificate delle cittadine.

La storica residenza Drinker in Pine Street – Philadelphia
Nel 1761 Henry sposa Elizabeth Sandwith ed ha 5 figli, i quali a loro volta si distingueranno e avranno successo in vari campi. Drinker si distingue, non solo nel commercio, ma anche nella vita pubblica di Filadelfia: quacchero, convinto pacifista, egli è uno dei capi della comunità quacchera della città. Come tale nel 1777-’78 è esiliato, insieme ad altri, a Winchester, in Virginia perché ritenuto nemico della causa americana. Durante questo periodo la moglie Elisabeth si prese cura della famiglia e degli affari. Anche lei è un personaggio notevole, rimasta famosa per il suo Diario, scritto dal 1758 al 1807. Questo Diario, che comprende le lettere che Elisabeth si scambia con il marito durante il periodo dell’esilio, è ora conservato dalla“The Historical Society of Pennsylvania” e rappresenta una importante testimonianza femminile della Guerra d’Indipendenza Americana, della nascita degli Stati Uniti e di altri avvenimenti notevoli, come per esempio la terribile epidemia di febbre gialla del 1893. Henry ed Elisabeth Drinker sono i trisnonni di Harry e Lizzie (diminutivi di Henry e Elisabeth), i due fratelli della dedica.
La fine del viaggio (per ora)

Antico borgo di Bovenden – cartolina inizio XX sec.
Non sappiamo cosa accadde poi al libretto, ma in seguito a chissà quali e quanti misteriosi percorsi, lo ritroviamo agli inizi del XXI secolo in una vecchia libreria antiquaria di Bovenden, piccola cittadina immersa nelle foreste della Bassa Sassonia e dominata da una torre solitaria. Dalle germaniche foreste alle risaie Vercellesi il passo è stato breve. Ora questo piccolo, delicato e “favoloso” libretto dalla vita avventurosa si trova a Vercelli. E domani cosa lo aspetta?
Perché alla fine noi non siamo proprietari, siamo solo custodi di libri in cammino nel tempo e nello spazio.