Un “piccolo” grande libro: Beatrix Potter

5-disegno

Un anno fa avevamo esplorato lo spirito del Natale partendo da una splendida prima edizione del “Canto di Natale” di Dickens. Quest’anno partiamo da un altro libro, un piccolo libro, che fa capolino dalla libreria addobbata per le feste in arrivo.

“The Tale of the Flopsy Bunnies”

Andiamo indietro nel tempo, Natale 1909. Molti bambini inglesi trovano sotto l’albero, insieme a un trenino di latta o a una bambola di celluloide, un libro. E’ un piccolo libro, formato14 x11cm., la copertina di spesso cartone con le scritte incise e la riproduzione di un delicato acquerello. Le manine dei bimbi sfogliano le pagine di bella carta patinata, liscia e lucida, e scoprono una storia delicata, esile, fatta di niente. Ma, soprattutto, restano incantati dalle numerose illustrazioni, deliziosi acquerelli che riproducono un mondo animale fiabesco. Sono gli animaletti antropomorfi che già da qualche tempo hanno conquistato il cuore dei bambini inglesi, scaturiti dalla fantasia di una scrittrice e creati dalla mano della stessa con grande maestria.

Il libretto si intitola “The tale of the Flopsy Bunnies” (Il racconto dei coniglietti di Flopsy) pubblicato a Londra nel luglio del 1909 dall’editore F. Warne & Co. La scrittrice ed illustratrice è Beatrix Potter che da qualche anno è diventata famosa in Inghilterra e non solo e che è destinata a diventare la più grande scrittrice per l’infanzia.

Beatrix Potter

2-Beatrix PotterHellen Beatrix Potter nasce a Londra nel 1866 nell’elegante e prestigioso quartiere di Kensington.

La famiglia è molto ricca e imparentata, per parte di madre, con la nobiltà; la casa, grande e piena di servitù, si trova nell’area verde del Bolton Garden. Durante le vacanze trascorre lunghi periodi in Scozia o nel Lake District.

La piccola Beatrix ha così modo di vivere a contatto con la natura, sviluppando nel tempo una grande passione per il paesaggio, la flora e la fauna che osserva da vicino con un’attenzione che dimostra un vero interesse scientifico e poi ritrae in schizzi e disegni precisi e minuziosi.

La giovane non frequenta scuole, secondo il costume dell’epoca vittoriana che riserva un regolare corso di studio solo ai figli maschi, ma è affidata alle cure di governanti e da autodidatta si interessa di letteratura, storia, scienze, lingue straniere. In particolare poi è seguita da una insegnante di disegno da cui apprende la prospettiva e le varie tecniche, soprattutto l’acquerello, tecnica che lei predilige. Beatrix infatti, dalla più tenera età, ha dimostrato di possedere una grande predisposizione per il disegno e così i genitori, soprattutto il padre, uomo amante dell’arte, decidono di assecondare questa sua abilità.

I soggetti preferiti sono la natura, in tutte le sue forme, la campagna inglese e gli animali, gli stessi animaletti domestici e selvatici che la fanciulla conosce così bene e di cui ama circondarsi: topolini, ranocchi, anatre, porcospini, gatti, ma soprattutto coniglietti; tutte bestiole che lei rappresenta realisticamente nelle fattezze, ma ai quali dà un’anima “umana”.

Ma Beatrix non è solo una giovane talentuosa; è intelligente, possiede senso dell’umorismo ed è dotata di una fervida fantasia, un carattere deciso e un forte senso di indipendenza. E’ un’anticonformista, negli atteggiamenti e anche nel modo di vestire. Si sente limitata nel ruolo di fanciulla così come è imposto dai rigidi canoni educativi della “buona” società vittoriana: la donna deve occuparsi della casa, soggetta ai genitori prima e al marito dopo, non frequenta scuole e non può lavorare. Per la verità, non andare a scuola non le crea problemi, anzi pensa che: “Grazie a Dio non sono mai andata a scuola: avrebbe cancellato parte della mia originalità”. Così riporta nel diario che tiene dai 15 ai 30 anni, scritto in un codice segreto da lei stessa inventato perché non possa essere letto dalle persone di casa, soprattutto dalla madre con cui non ha un buon rapporto per via del suo carattere anticonformista. Questo codice sarà decifrato solo molti anni dopo, nel 1958.

Quello che non può accettare è, invece, di non poter lavorare. Pur non avendone necessità, essendo la sua famiglia molto ricca, lei vuole lavorare per rendersi indipendente e anche se la cosa crea un certo scandalo, lei non se ne preoccupa. I primi guadagni le provengono dalla vendita ad una tipografia di una serie di acquerelli destinati a diventare biglietti d’auguri e dall’attività di illustratrice di libri.

Ma Beatrix non è solo una brava disegnatrice, in lei c’è la stoffa della scienziata. L’amore10-funghi per la natura la porta ad approfondirne lo studio in maniera scientifica. Appassionata, tra le altre cose, di micologia, nel 1895 presenta alla Linnean Society di Londra un accurato “Studio sulla germinazione delle spore nelle Agaricineae” nel quale cataloga 40 specie, studiate al microscopio e illustrate in numerose, pregevoli tavole a colori.

L’opera viene rifiutata solo e unicamente perché l’autore è una donna, ma Beatrix non si scoraggia e riesce a far conoscere il suo lavoro che però non sarà mai pubblicato, ma riscuoterà grande consenso tra gli esperti.

Altri disegni, un centinaio circa, sono ancora conservati nell’ Armitt Library di Ambleside e, per la loro precisione scientifica, sono tuttora considerati una pietra miliare nel campo della micologia.

A questo proposito va ricordato anche che alla Potter  si deve la scoperta, ed è tra i primi studiosi che hanno quest’intuizione, che i licheni non sono un’unica specie, ma due organismi che vivono in simbiosi, un’alga e un fungo.

Se la Potter scienziata non viene tenuta in considerazione, miglior fortuna avrà come scrittrice di libri per bambini, essendo questa un’attività considerata più consona ad una donna.

La scrittrice nasce per caso

Come abbiamo visto, Beatrix fin da piccola si era dedicata a disegnare gli animaletti che osservava e di cui amava circondarsi. Li riproduce con uno stile tutto suo particolare, molto realistico, ma nello stesso tempo molto poetico.

Alcuni di questi disegni vengono inseriti nelle lettere che la giovane è solita inviare ai figli di una sua ex governante con cui ha mantenuto un buon rapporto d’amicizia e per intrattenere i bambini comincia a inventare delle storielle di cui gli animaletti disegnati sono protagonisti. Ed è proprio la sua amica che spinge Beatrix a pubblicare quelle storie.

Nasce così il suo primo libro, “The tale of Peter Rabbit”, nel quale racconta la storia di un coniglietto e della sua famiglia.

7-disegno

Gli editori interpellati però lo rifiutano ed allora la giovane decide di pubblicarlo a spese sue. Ne fa stampare una prima edizione di 250 copie e poi una seconda di 200: tutte si esauriscono in breve tempo.

13-letteraL’anno successivo l’editore Warne & Co di Londra decide di pubblicarlo chiedendo però all’autrice di colorare le illustrazioni. Beatrix, che ha sempre preferito il bianco e nero per le storielle dei suoi animaletti, inizialmente è contraria, ma poi cede alle necessità editoriali. Nel 1902 viene stampata una prima edizione di 5.000 copie a cui ne fanno seguito altre; solo nel primo anno ne saranno stampate 28.000 copie e nell’anno successivo il doppio, 56.000. Questo piccolo libro, grazie all’ingenuità poetica della storiella, ma soprattutto alle sue deliziose illustrazioni avrà un successo enorme e non solo in Inghilterra. E’ da notare che questo libro costituisce una novità nel mondo della letteratura per ragazzi perché l’autrice è anche l’illustratrice e le illustrazioni costituiscono una parte fondamentale e non secondaria rispetto al testo, come invece avveniva all’epoca.

Testo e immagini dunque si fondono perfettamente creando un tutt’uno molto armonioso. Anche la scelta del piccolo formato si rivela vincente: il libretto può essere facilmente sfogliato dalle manine di un bambino.

Tornando al nostro Peter Rabbit, si calcola che a tutt’oggi ne siano state stampate 45 milioni di copie divenendo uno dei libri più stampati della storia. E’ stato tradotto in 30 lingue, è stato scritto in braille (nel 1921) e persino nella scrittura geroglifica del Medio Regno d’Egitto (nel 2005).

4-B. con coniglioA questo primo libro ne sono seguiti altri (sempre sullo stesso stile, in tutto 23, più alcuni
pubblicati postumi) che consacreranno Beatrix Potter come la scrittrice per l’infanzia più letta in tutto il mondo. E’ trascorso un secolo, le letture e i divertimenti sono cambiati, ora ci sono i cartoni animati supertecnologici e i video giochi, ma, a quanto pare, il coniglietto Peter e i suoi amici birichini riescono ancora ad incantare gli smaliziati bambini moderni. E, a dirla tutta, anche gli adulti.

Tanto la scrittrice è divenuta famosa che nel 2017 è stato dato il suo nome ad un asteroide scoperto nel 1992 dall’astronomo belga Eric Elst e che ora è chiamato 13975Beatrixpotter.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: